Iron Harvest è il gioco strategico del momento. Ambientato nel 1920+, un passato alternativo nato dalla fantasia dell’illustratore polacco Jakub Rózalski dove vengono modificati alcuni fatti storici e geografici. Invece la storia dell’eroina della rivoluzione contro l’oppressione Rusviet, Anna Kos e del suo amico “misiu”, (che vuol dire “piccolo orso” in polacco) Wojtek è ispirata alla storia vera di Irena Bokiewicz.
Irena faceva parte dei fuggiaschi dai gulag di Stalin verso la Persia, nel 1942 l’orsetto arrivò nell’accampamento dei civili polacchi. Irena lo adottò, dal momento che era rimasto orfano di madre, uccisa da dei cacciatori, ed era in pessime condizioni. Gli diede il nome di Wojtek, diminutivo del nome polacco “Wojciech” che significa “guerriero sorridente”) lo tenne con sé e lo nutrì utilizzando una bottiglia di vodka, trasformata in biberon, riempita di latte condensato. All’inizio i compagni di baracca di Irena erano divertiti dai giochi dell’orsetto ma una volta cresciuto pensavano non fosse più adattato a stare nella baracca con loro. Fu allora che Irena decise di dare Wojtek al generale Boruta Spiechowitz, che lo prese pensando potesse giovare all’umore dei suoi uomini. L’orso divenne la mascotte dei soldati e il caporale Piotr Prendysz venne nominato guardiano del cucciolo.
Wojtek non aveva neanche un anno quando venne “adottato” dai soldati. Veniva nutrito con frutti, marmellata, sciroppo e spesso gli davano da bere la birra, che divenne la sua bevanda preferita. Gli piaceva anche fumare le sigarette, o meglio le masticava. Lottava amichevolmente con i soldati e venne addestrato a restituire il saluto. Wojtek si dimostrò un perfetto compagno di giochi, curioso e goffo, portava tanto divertimento nel campo.
Nei momenti di tranquillità adorava fare il bagno insieme ai suoi compagni umani e si divertiva a giocare alla lotta con loro, sempre prestando attenzione a non far del male a nessuno.
Divenne la mascotte di tutte le unità vicine, a quei tempi era solito tra i soldati avere una mascotte, in genere cani o gatti ma non si era mai visto un orso.
Per poter essere imbarcato su una nave di trasposto britannica quando la sua unità salpo dall’Egitto per unirsi all’ 8a armata britannica per la campagna d’Italia, era impensabile di abbandonare Wojtek, ormai tutti gli volevano bene, venne quindi arruolato ufficialmente nell’Esercito polacco. Venne inserito il suo nome e la sua matricola nel libro paghe, come soldato semplice ed elencato tra i soldati della 22a Compagnia rifornimenti di artiglieria del Secondo Corpo Polacco.
Da soldato arruolato, viveva insieme agli altri soldati nelle loro tende e visti i suoi meriti sul campo, raggiunse il grado di caporale.
Si dice che nella Battaglia di Cassino, Wojtek aiutò i soldati a trasportare le munizioni, senza aver fatto mai cadere una sola cassa. In riconoscimento della sua popolarità il quartier generale approvò lo stemma di un orso che trasporta un proiettile di artiglieria come emblema ufficiale della 22a Compagnia.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945, l’orso venne trasportato in Scozia, insieme ai membri della 2a Armata. Viveva nel villaggio di Hutton e la Polish-Scottish Association lo riconobbe come membro onorario.
Dopo la smobilitazione della compagnia nel novembre 1947, Wojtek finì allo zoo di Edimburgo, dove ebbero cura di mettere la sua gabbia lontano da quelle delle scimmie, dal momento che aveva avuto dei problemi con una scimmia-mascotte dell’esercito. Trascorse qui i suoi giorni fino alla sua morte nel dicembre del 1963 all’età di 22 anni, pesava 250 kg ed era alto 180 cm. Giornalisti ed ex soldati polacchi andavano spesso a trovarlo, portandogli anche le sigarette da masticare, come gli piaceva fare quando era nell’esercito ma, anche se fortunatamente non venne mai maltrattato, Wojtek era triste e sembrava stare meglio solo quando sentiva parlare in polacco.
Era diventato molto importante per i soldati a livello sentimentale, era come uno di famiglia e in quei momenti di lontananza dalle proprie famiglie e luoghi di origine era un grosso (in tutti i sensi!) supporto psicologico. Al di là dell’aspetto sentimentale, divenne un vero e proprio eroe simbolo della II Guerra Mondiale per il suo ruolo militare, tant’è che gli sono state dedicate varie statue e lapidi commemorative in giro per il mondo, dallo zoo di Edimburgo fino al Canadian War Museum di Ottawa a Cracovia, è alta 2,3 metri ed è in compagnia di altri importanti personalità polacche. Ne abbiamo una anche ad Imola, la cui liberazione avvenne proprio per zamp…ehm mano del 2o Corpo d’armata.
In Polonia viene considerato un vero e proprio eroe di guerra, gli è stata anche dedicata una birra in edizione limitata.
Intorno al suo arrivo nell’esercito c’è anche una specie di leggenda: sarebbe stato un ragazzino a vendere l’orso ai soldati in cambio di qualche scatoletta di carne.
Avevate mai sentito la storia di Wojtek? Ci tengo a sottolineare che non condivido l’uso di animali in guerra e/o la loro reclusione nelle gabbie dello zoo. Dobbiamo tener presente che erano tempi molto diversi e non c’era la stessa attenzione verso i nostri amici animali che c’è, o dovrebbe esserci, ai giorni nostri. Geekastica è dalla parte degli animali, sempre!